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Imprenditoria Femminile

Pubblicato il 20 Novembre, 2021 Bandi

A breve l’atteso bando per l’imprenditoria femminile.

Tra le misure del PNRR sono previste anche azioni connesse al sostegno alla parità di genere.
Oggi diamo qualche anticipazione su un fondo che sarà attivo a breve e che agevola le imprese femminili.
Con l’obiettivo di incentivare la nascita ed il consolidamento delle imprese “rosa”, infatti, è stato firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico e dal Ministro dell’Economia il un decreto per l’operatività del Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile.

Il Fondo può contare su una dotazione economica iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse del PNRR, 400 milioni, stanziate per l’imprenditoria femminile.

Gli aiuti consistono in contributi a fondo perduto e finanziamenti destinati a far nascere nuove imprese o a consolidare quelle esistenti e sono diretti a quattro categorie:

cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi di donne;
imprese individuali la cui titolare è una donna;
lavoratrici autonome.

I settori di attività agevolati spaziano dall’industria all’artigianato, dalla trasformazione dei prodotti agricoli ai servizi, dal commercio al turismo.

Agevolazioni: contributi e finanziamenti
Il provvedimento MiSE/Mef, con riferimento alle agevolazioni concedibili, distingue tra nascita dell’impresa e suo consolidamento.

Per la 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 si possono ottenere contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 100mila euro di spese, con una copertura prevista dell’80% fino a 50mila euro; si si tratta di donne disoccupate, la copertura sale al 90%. Se sono previste spese tra i 100mila euro e i 250mila euro, la copertura scende al 50%.

𝗣𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗹𝗶𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼,
se l’impresa è costituita da almeno un anno ed un massimo di tre, si può arrivare al 50% come fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili;
se l’impresa è in vita da più di tre anni, si possono avere contributi a fondo perduto per le spese di capitale circolante, un finanziamento agevolato per le spese di investimento, un voucher fino a 5mila euro per impresa per assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (3mila euro per servizi di Invitalia).

E’ posto un tetto di spese ammissibili pari a 250mila euro per nuove imprese e fino a 400mila per quelle già esistenti.

Invio delle istanze: istruzioni dal MiSE
Sarà il MiSE, con apposito provvedimento, a indicare la data di avvio delle domande; ci si avvarrà della piattaforma di Invitalia.

La valutazione sarà effettuata secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con un sistema premiale per iniziative ad alta tecnologia.

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