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DPCM e restrizioni: solo la ristorazione a Siracusa conta oltre 2000 operatori

Pubblicato il 26 Ottobre, 2020 Comunicazioni

La serrata non è sostenibile senza una chiara ed immediata risposta dello Stato in tutte le sue articolazioni

“Sono oltre duemila in provincia gli operatori della ristorazione, altrettanti i bar che avranno un fortissimo impatto dalle restrizioni cui si devono aggiungere i tanti operatori di settori che saranno costretti a incrociare le braccia”.

È questa l’impietosa prospettiva delle imprese operanti nel settore a Siracusa, una situazione che impatta da subito su comparti strategici per il territorio, alcuni fortemente stagionali. Non sfugge l’intero indotto che colpisce tanto gli artigiani quanto i produttori agricoli, vinicoli e zootecnici.

“Siamo estremamente preoccupati – affermano i vertici di CNA Siracusa guidati dal presidente territoriale Innocenzo Russo – per il quadro che si sta delineando. L’assunzione di responsabilità degli imprenditori è stata pressoché totale con attenzioni, sanificazioni e controllo. Pensare di applicare di fatto una serrata senza aver chiarito anticipatamente le azioni correttive mette a serio rischio la coesione sociale. È tempo di esser chiari, di porre in essere tutte le azioni possibili per scongiurare il crollo di settori che determinano parte rilevante del PIL dell’intero paese”.

“A questo punto – continuano dall’organizzazione – non possiamo che richiedere l’immeditato stop alle scadenze fiscali per i settori più colpiti con la previsione di una eliminazione di una parte della tassazione prevista e la corresponsione di un significativo contributo a fondo perduto. A questo, occorre aggiungere un irrobustimento degli ammortizzatori sociali, garantendo tempi certi per le migliaia di famiglie interessate. Alcune di queste azioni sono state anticipate dal Governo centrale ma occorre passare immediatamente alle determinazioni per dare subito riscontro, l’esperienza di questa primavera ci impone di essere conseguenti alle dichiarazioni e di condividere rapidamente processi per sostenere un pezzo fondamentale del paese”.

“Questo richiamo – concludono – vale per tutti i livelli istituzionali, da quello nazionale a quello regionale, al presidente Musumeci chiediamo immediato riscontro in merito alle agevolazioni ancora ferme al palo, partendo dal famigerato Bonus Sicilia oltre ad ulteriori misure della finanziaria regionale che da maggio ancora non produce effetti, ai sindaci infine chiediamo coesione con le organizzazioni delle imprese e le parti sociali, al fine di evitare che alcune determinazioni siano prese senza un costruttivo confronto con chi sostiene l’economia locale”.

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